Hanno provato a sottopagarti, oppure ti hanno proposto contratti di lavoro dalle condizioni indicibili? Il trucco per evitare che accada e per guadagnare i soldi che ti meriti
Il lavoro, e ciò è un dato di fatto, occupa la gran parte della giornata di qualunque persona. Ragion per cui, ciascuno di noi dovrebbe aver cura di esercitare la propria professione in un contesto che lo soddisfi in tutto e per tutto (sia in termini di mansione ricoperta, che di paga).
Dopo averti illustrato la lista dei Paesi in cui lavorare da remoto è davvero conveniente, quest’oggi approfondiremo uno dei dilemmi che affliggono maggiormente coloro che operano in qualità di liberi professionisti: l’essere sottopagati.
Se anche tu hai scelto di lavorare in proprio e di sostenere una partita iva, ti sarà capitato spesso di sentirti dire che il prezzo da te richiesto per una determinata prestazione è troppo alto rispetto agli standard. A quel punto, la persona con la quale avevi avviato una trattativa ti avrà proposto un prezzo enormemente più basso per il servizio che, teoricamente, avresti dovuto offrirgli.
Ebbene, piegarsi alle richieste del cliente – consentendogli, di conseguenza, di svalutare la tua professionalità – non è un’opzione neanche lontanamente accettabile. Di fatto, il modo per garantire che il tuo stipendio sia proporzionale al tuo valore e alle tue competenze esiste eccome, e può assicurarti un’entrata consona ad ogni servizio prestato. Quello che devi fare, nello specifico, è seguire con scrupolosità ciò che ti consiglieremo.
Essere sottopagati per la prestazione che si svolge è una possibilità che farebbe storcere il naso a chiunque di noi, specie ai titolari di partita iva e ai lavoratori autonomi. Non potendo contare sulle medesime garanzie di cui beneficiano i lavoratori dipendenti, i freelance non possono far altro che appellarsi alle loro competenze e alla correttezza delle aziende/privati con cui collaborano.
Se anche a te è capitato di sentirti offrire un prezzo di gran lunga inferiore rispetto a quello da te presentato agli inizi della trattativa, la regola che, d’ora in avanti, dovrai impegnarti a rispettare, è la seguente: spara alto!
In qualunque contrattazione che si rispetti, sarai tu a dover presentare per primo la tua tariffa, dal momento che solo tu conosci gli effettivi costi del tuo servizio, nonché le competenze che hai maturato per svolgerlo. L’assunto di partenza, dunque, deve essere sempre quello di chiedere più denaro rispetto all’effettiva cifra che ti aspetteresti di guadagnare.
Ad esempio, se ritieni che la tua prestazione dovrebbe essere pagata 500 euro, l’unico modo per assicurarti questa somma è quello di domandarne 1.000. Come mai, ti starai chiedendo, è indispensabile mettere in atto un simile escamotage?
Perché, molto semplicemente, la persona con la quale starai contrattando non potrà far a meno di proporti un prezzo ribassato. Tra offerte e rilanci, alla fine dovrete arrivare ad un accordo che soddisfi entrambe le parti (e che, soprattutto nel tuo caso, non implichi una rimessa). Ragion per cui, è estremamente probabile che vi ritroverete a pattuire un compenso pressoché dimezzato rispetto a quello di partenza (esattamente i 500 euro che avresti pensato di chiedere agli inizi!).
Il suggerimento che ti diamo, dunque, è sempre quello di non sottovalutare mai il valore del tuo lavoro, e soprattutto di non accettare paghe ridicole che, con la tua competenza e professionalità, non hanno nulla a che vedere. Punta sempre in alto: solo così, infatti, potrai garantirti lo stipendio che meriti.