Titan, esaurito l’ossigeno a bordo del sommergibile: scadute le 96 ore, le speranze di trovare vivi i passeggeri si indeboliscono sempre di più
Da quattro giorni non si hanno più notizie del sommergibile Titan, il mezzo della Ocean Gate Expeditions che, a distanza di poco meno di due ore dalla sua immersione (avvenuta domenica scorsa), ha fatto completamente perdere le proprie tracce. Cinque le persone a bordo, alle quali sarebbero potute rimanere un massimo di 96 ore di ossigeno.
È stato alle ore 13:08 di quest’oggi, giovedì 22 giugno, che il cronometro dell’aria disponibile all’interno del sottomarino si è ufficialmente stoppato. Secondo le stime, è improbabile che i passeggeri a bordo del mezzo (qui per scoprire le loro identità), una volta superata la mezza giornata odierna, vengano trovati vivi.
Nonostante la Guardia Costiera si sia immediatamente adoperata per cercare il sommergibile, al pari di quanto abbia fatto la compagnia Ocean Gate Expeditions, del mezzo non si ha alcuna notizia.
Nella giornata di ieri, si è a lungo parlato di intercettazioni di rumori da parte dei sonar, alle quali, tuttavia, non ha avuto seguito alcun ritrovamento. Cosa potrebbe aver causato lo smarrimento del sottomarino? E, soprattutto, c’è ancora una flebile speranza di trovare dei sopravvissuti al suo interno?
Titan, scadute le 96 ore di ossigeno: c’è ancora speranza per i passeggeri a bordo?
La Polar Prince – la nave di supporto che si è occupata di trasportare il sommergibile al largo di Cape Cod, dove si inabissò il Titanic – ha perso i contatti con il sottomarino a distanza di 1 ora e 45 minuti dalla discesa. Allertate nell’immediato, le autorità della Guardia Costiera e della Ocean Gate Expeditions si sono subito messe alla ricerca del mezzo.
Navi, imbarcazioni, sonar e aerei in perlustrazione: nessuno di questi strumenti è stato in grado di far luce su dove possa trovarsi il sottomarino. Nessuna ipotesi, tra l’altro, sul motivo per il quale si siano perse le tracce del Titan, e su quanto distasse dal relitto del transatlantico.
Le ore di ossigeno rimaste alle persone a bordo, sulla base dei calcoli, sarebbero scadute attorno alle 13:08 di quest’oggi. È possibile che i passeggeri abbiano adottato alcune strategie per prolungare il più possibile le scorte di ossigeno (evitare di muoversi, non nutrirsi), ma le speranze si starebbero affievolendo di minuto in minuto.
Attualmente, la nave francese Atlante – con a bordo un robot per le immersioni – starebbe raggiungendo la Polar Prince nell’area in cui si sono persi i contatti col sommergibile. Qualora il mezzo venisse ritrovato, tuttavia, ci vorrebbero almeno altre quattro ore per riuscire a riportarlo in superficie.
Per i passeggeri a bordo del Titan, ogni speranza sembrerebbe essere vana. La Guardia Costiera e le autorità di salvataggio, tuttavia, non interrompono le operazioni: ogni minuto è prezioso per tentare di recuperare il sottomarino.