La testimonianza di rinascita di Alessandra Tommasini, ex insegnante di educazione fisica. Affetta da tetraplegia, è tornata a nuotare grazie all’opera cruciale della fisioterapia.
La Giornata Mondiale dedicata alla Fisioterapia si è svolta lo scorso 8 settembre. Tale pratica medica riabilitativa si occupa occuparsi dei pazienti nel recupero funzionale per quanto riguarda menomazioni e disabilità motorie a prescindere dalla causa.
Una testimonianza significativa dell’utilità imprescindibile e miracolosa di tale attività è quella di Alessandra Tommasini, un’ex insegnante di educazione fisica. La donna oggi ha 58 anni. La sua vita è stata sconvolta del tutto quando è stata vittima di un devastante incidente che l’ha lasciata tetraplegica. “Stavo attraversando sulle strisce” – ha raccontato la stessa Alessandra Tommasini alla redazione de “La Repubblica”. Prosegue: “In quel momento non c’era nessuno. Improvvisamente un’auto è apparsa e non mi ha visto. Sono stata centrata in pieno dal guidatore”.
La donna ha impattato violentemente sul cofano. L’urto ha provocato fratture a diverse vertebre. La diagnosi è stata impietosa: Alessandra sarebbe rimasta tetraplegica. L’ex insegnante di educazione fisica ha subito un intervento chirurgico lunghissimo, durato oltre 12 ore. In più è rimasta ricoverata nove mesi presso un ospedale riabilitativo di Udine. Ha quindi iniziato il suo percorso riabilitativo, trovando nella fisioterapia il fulcro della sua rinascita.
Proprio in occasione della Giornata mondiale della Fisioterapia, la stessa Alessandra Tommasini ha tenuto a sottolineare il contributo imprescindibile e fondamentale di questa disciplina medica. Aiuta concretamente a migliorare la qualità di vita di molti pazienti, lei ne è la prova.
Ha iniziato i primi processi riabilitativi fin dal reparto di rianimazione: la riabilitazione respiratoria era la priorità assoluta. In seguito, ha dovuto affrontare un percorso di fisioterapia motoria. “Grazie ad un’equipe di fisioterapisti sono riuscita a valorizzare quel poco che era rimasto” – ha raccontato la Tommasini.
La sua situazione era veramente grave. Tuttavia, gli specialisti che l’hanno seguita sono riusciti a tirar fuori il massimo facendo attività con costanza, quotidianamente, due volte al giorno. Alessandra Tommasini non si è mai data per vinta; prosegue tuttora, quattro volte a settimana, a casa propria. “I fisioterapisti che mi seguono sono riusciti a farmi fare delle cose impensabili e a farmi muovere anche muscoli che avevano una capacità minima residua” – ha rivelato.
Proprio grazie a questo impegno e alla sua volontà indistruttibile, Alessandra Tommasini è tornata a nuotare in piscina, segnando una vittoria sulla sua tetraplegia. La sua è una storia di resilienza e l’acqua è diventata il suo simbolo di libertà.