Un testimone avrebbe visto Kataleya gettando una luce sul caso drammatico. Disperazione e tentativi di suicidio. Madre dimessa dopo aver ingerito candeggina, padre tenta il suicidio in carcere.
Spunta una testimone sulla sparizione di Kataleya. La piccola, una bambina peruviana di 5 anni, è scomparsa a Firenze qualche giorno fa. Potrebbe essere stata rapita da un uomo che l’avrebbe portata via dall’ex albergo Astor attraverso un’uscita secondaria. Le indagini sono ancora in corso, ma due possibili piste sono considerate dagli investigatori.
La prima riguarda le rivalità tra bande di peruviani per il controllo delle stanze dell’hotel, ora occupato abusivamente. La seconda ipotesi è legata a una possibile vendetta per una presunta violenza sessuale subita da una 15enne lo scorso febbraio.
Spunta la dichiarazione di una testimone. La donna afferma che, durante una discussione tra gli adulti dell’hotel, è emerso che una ragazza, era stata violentata da uno degli occupanti. Sostiene che anche il padre di Kata era presente.
Spunta una testimone sulla scomparsa di Kata: “Rapita da un uomo?” Le indagini vanno avanti e l’hotel è costantemente sorvegliato
“Rapita da un uomo”? Possibile una vendetta? Le autorità non avevano preso in considerazione questa pista poiché l’abuso non era stato denunciato e la sua veridicità deve ancora essere verificata.
Nel frattempo, la pista riguardante la presunta presenza di Kata a Bologna, è stata smentita. Una signora aveva riferito di aver notato la bambina su un autobus. Le immagini, di videosorveglianza, hanno dimostrato che questa informazione non era corretta, facendo cadere il sospetto.
Il padre di Kata, Miguel Angel Romero Chicclo, è stato scarcerato. Era detenuto nel carcere di Sollicciano a Firenze a seguito di una condanna di primo grado per furto. L’uomo deve rispettare l’obbligo di firma.
La bambina si trovava a casa dello zio. La denuncia alle autorità dei Carabinieri è stata presentata solo alle 20:00. In seguito, la donna, presa dallo sconforto, ha ingerito della candeggina.
Anche il padre di Kata ha tentato il suicidio: mentre era in carcere, ha ingerito detersivo e ha cercato di strangolarsi.
L’ambito delle indagini, sulla scomparsa di Kata, proseguono senza sosta. Gli inquirenti si stanno adoperando per cercare di trovare una pista certa che porti sulla giusta strada. Qualcuno ha preso la bambina e la procura sta tenendo conto anche della testimonianza dell’inquilina dell’hotel Astor.
L’albergo è assediato dalle forze dell’ordine perchè nulla venga lasciato al caso.