Il surf fa bene al corpo e alla mente. Parola di surfiste professioniste che raccontano la loro esperienza nell’ambito del progetto Women of the Wave.
Qui da noi non è molto praticato, complice anche il fatto che c’è bisogno di onde alte che generalmente nel Mediterraneo non si formano, ma il surf sembra essere un sport che, per quanto duro e difficile, apporta anche tanti benefici fisici al corpo ma soprattutto alla salute mentale.
A promuoverlo in questo periodo sono soprattutto le due surfiste professioniste Charlotte van Berkum e Violeta Sanchez che hanno fatto del passionale richiamo per l’Oceano, un vero e proprio mestiere oltre che un alleato prezioso per la salute fisica e mentale. Attualmente le due atlete sono impegnate a promuovere con il progetto O’ Neil, Women for Wave questo sport che risulta essere ancora maschio-centrico.
Il surf è uno sport faticosissimo che coinvolge, come si può ben intuire, tutti i muscoli del corpo; a partire dagli addominali che sono costantemente e per lungo tempo in tensione visto che sono chiamati a tenere il corpo in equilibrio aerodinamico sulla tavola. Il che aggiunto alla giusta alimentazione può portare gli addominali ad avere la fantomatica tartaruga.
Ma oltre alla posizione eretta, il surfing è fatto anche da una posizione distesa sulla tavola che è poi quella che posta l’atleta in mare aperto in cerca dell’onda perfetta; in questa fase di pagaiata ad essere stimolati sono soprattutto gli arti sia quelli superiori che quelli inferiori.
Oltre ai benefici fisici ci sono poi quelli mentali; surfare è faticoso e richiedete una certa concentrazione altrimenti è impossibile portare a termine l’onda scelta. Non dimentichiamoci poi che siamo in pieno oceano e questo a volte può comportare dei pericoli. Insomma bisognare stare lì con la testa al 100% non solo con il corpo.
Questo implica il fatto che surfare permette di liberare la mente e quindi di mettere da parte tutti i problemi che si possono avere e dover affrontare sulla terra ferma. In mezzo a quelle onde si affina il senso di sopravvivenza, perché il mare è sempre imprevedibile e non bisogna mai darlo per scontato, può capitare di avere paura ma bisogna saperla controllare il che ci spinge di conseguenza a controllare anche la nostra ansia.