Strage Santo Stefano di Cadore, parla il nonno della famiglia Antoniello: “Ho perso tutto. Temo che quella donna scappi”. La sua drammatica testimonianza
Una tragedia senza precedenti quella che si è registrata a Santo Stefano di Cadore nel bellunese. Una donna di 32 anni di origine tedesca, Angelika Hutter, ha investito con la sua auto nera tre membri della famiglia Antoniello. Sotto choc la comunità e i sopravvissuti al drammatico incidente che chiedono che sia fatta giustizia. Si teme, infatti, che la donna possa essere rilasciata e allontanarsi successivamente dall’Italia.
Stando a quanto emerso e ai primi rilievi presi in strada, l’automobile pirata viaggiava ben oltre il limite di velocità. Nel terribile schianto hanno perso la vita Marco Antoniello di 48 anni, Mattia il bambino di due anni e la nonna del piccolo. Rimasta illesa la madre di bambino e il nonno che stava controllando i nipoti da lontano. Devastante la testimonianza dell’uomo che in pochi attimi si è visto spazzare via la sua intera famiglia.
Davvero molteplici le piste prese in considerazione: attualmente è stato predisposto un esame tossicologico che ha dato esito negativo: inoltre all’interno del veicolo della donna sono stati rinvenuti oggetti personali, coperte e cibo ammassato, il che lascia presupporre che sia attualmente senza fissa dimora e stia utilizzando il veicolo come mezzo di sussistenza.
Sono state raccolte anche le testimonianze di alcuni passanti: secondo quanto riportato ai militari, la donna sarebbe stata avvistata litigare con un’altra persona e poi salire in macchina furiosamente. La mancanza di segni di frenata sull’asfalto fanno dedurre che l’investimento della famiglia veneziana sia stato anche il frutto di una rabbia mal gestita in quel momento. Occorreranno, in tal senso, nuovi accertamenti e sopralluoghi da parte degli organi competenti.
Attualmente quel che resta è il forte stato di choc dei familiari rimasti coinvolti: dimesso anche il nonno del bambino, portato in ospedale in seguito ad un mancamento. Stesso discorso anche per la madre che viene tenuta in osservazione per qualche ferite. I familiari tutti chiedono giustizia e temono che la trentunenne tedesca “possa lasciare il paese”, non pagando per il suo crimine e per aver distrutto una famiglia.
Occorrerà attendere i prossimi accertamenti: la donna con molta probabilità sarà interrogata dal Gip il prossimo lunedì. Attualmente sembra aver non mostrato alcun segno di pentimento rispetto a quanto accaduto.