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Lifestyle

Senso di solitudine, circondarsi di persone non è la strategia per combatterlo: come fare

Sensazione di solitudine: qual è la strategia migliore per bastarsi da soli e non sentirsi destabilizzati, i consigli della psicologa.

Passeggiare (Pexels) – GRAZIA MAGAZINE.IT

Aldilà di quanti amici abbiamo e della vita che facciamo, a tutti sarà capitato almeno una volta di sentirsi soli. Chiaramente più siamo impegnati e meno potremmo rendercene conto, tuttavia prima o poi dovremmo fare i conti con questa sensazione. Quando ci sentiamo soli, percepire questa sensazione come un problema da cui fuggire sarebbe deleterio, infatti ingozzarci di persone ed impegni potrà aiutarci ma solo temporaneamente.

Se ci pensiamo, avere paura della solitudine è come avere paura di noi stessi.  C’è da dire che anche la società sembra imporci il dover essere circondati da persone, infatti le persone sole non sono ben viste. Se qualcuno è solo, penseremmo subito che abbia qualche problema, ad alcuni potrebbe sembrare strano addirittura che qualcuno esca a bere o a mangiare una cosa in solitudine, infatti se in un locale una persona è sola attirerà subito la nostra attenzione a differenza di chi è in gruppo.

Solitudine, come accettarla ed affrontarla

Tramonto (Pexels) – GRAZIA MAGAZINE.IT

Quando ci sentiamo soli, forse potrebbe essere un campanello d’allarme che qualcosa non va, e che stiamo ignorando un problema. Quando ciò accade, potrebbe significare che abbiamo bisogno di riconnetterci con noi stessi, infatti quella sensazione di vuoto che percepiamo, raramente può essere riempita con nuove persone che conosciamo o con impegni. Dobbiamo cercare di riempire quello spazio ascoltando noi stessi e superando i problemi che abbiamo. Scrivere uno sfogo su un foglio ad esempio, potrebbe essere un primo passo verso un cambiamento. Pensare e cercare una risposta è sicuramente di aiuto, tuttavia dobbiamo evitare di rimuginare e stressarci sulle situazioni che non vanno.

Dovremmo focalizzarci sui nostri obiettivi e sul nostro benessere, potremmo imparare a bastarci da soli impostando la nostra routine e facendo cose che ci riempiono. Dovremmo forse ripartire dalla semplicità, cucinare qualcosa che ci piace anche se in casa non ci sono ospiti, concederci un momento di relax guardando un film anche da soli e fare una passeggiata per ricaricarci. Scattare foto, osservare un tramonto, tutte queste attività dovrebbero riempirci anche se non abbiamo qualcuno accanto. Ripartire da noi stessi capendo che siamo noi il centro del nostro mondo, focalizzarci sul nostro benessere fisico e mentale è il primo passo per una vita più felice.

Camminare (Pexels) – GRAZIA MAGAZINE.IT

La felicità infatti non è oltre quella porta, in un futuro prossimo che stiamo aspettando, la felicità non è nemmeno nel ricordo di ciò che è stato, rimandare la felicità a qualcosa o a qualcuno che ancora non abbiamo, è solo un modo di posticiparla, è un tranello per non ottenerla mai. La felicità infatti è già dentro di noi, nel qui e ora, in qualunque momento possiamo decidere di essere felici.

Noemi Aloisi

Laureata in psicologia, successivamente ho conseguito un master in digital marketing. Nel 2018 è uscita la mia prima raccolta poetica, "Profumo d'ossessione". Attualmente collaboro come redattrice con Il Messaggero nella sezione web.

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