In un periodo difficile per l’economia italiana e considerando le sfide che anche i pensionati stanno affrontando, desidero condividere un piccolo segreto per aumentare le entrate mensili nel proprio portafoglio.
La questione delle pensioni in Italia è estremamente delicata, spesso portando a intensi scontri e discussioni tra i politici in Parlamento riguardo agli aumenti o al mantenimento delle attuali cifre per coloro che hanno versato contributi allo Stato per molti anni. L’Italia è uno dei paesi all’interno della Comunità Europea che offre pensioni più basse sia per le donne che per gli uomini, ed è per questo motivo che si verificano occasionalmente manifestazioni, scioperi e proteste. Tuttavia, per ottenere una pensione dignitosa al termine della carriera lavorativa, è essenziale comprendere il funzionamento dei calcoli, un aspetto che spesso sfugge a molti.
Vi avevamo lasciati qualche settimana fa con la possibilità di ottenere con l’INPS il bonus vacanze, ora torniamo a parlarvi di notizie importanti per il vostro quotidiano. A volte, i cittadini, per mancanza di ottimismo o superficialità, trascurano di approfondire la comprensione dei calcoli che determinano l’importo della loro pensione mensile al termine della carriera. È fondamentale ricordare che, per gli uomini, la pensione viene erogata dopo i 67 anni, mentre per le donne si sta cercando di abbassare leggermente l’età pensionabile. È importante essere vigili e non accettare la prima cifra che viene proposta.
È altrettanto cruciale sottolineare che, se non si presenta una richiesta formale di pensione, questa non verrà mai concessa. Lo stesso principio si applica a chi si trova in disoccupazione: è necessario presentare una domanda per la NASPI al fine di verificare se si possono accumulare contributi per un massimo di 18 mesi in attesa di un nuovo impiego.
L’INPS consiglia sempre di verificare attentamente se si è in regola con tutti i contributi versati durante il proprio percorso lavorativo prima di presentare ufficialmente la richiesta di pensione. Questo processo, noto come “ricostituzione,” serve a ricalcolare i versamenti verso l’INPS o altri enti statali.
Inoltre, per coloro che hanno superato l’età pensionabile ma continuano a lavorare, è importante sapere che hanno diritto a un supplemento anche se versano solo il 50% dei contributi previsti. Questo ricalcolo può essere richiesto dopo 5 anni dalla data di decorrenza della pensione per valutare un possibile aumento dell’importo pensionistico, con la possibilità di richiederlo due anni dopo la data di decorrenza.