Arriva la svolta nelle indagini a tre mesi dalla scomparsa di Kata dall’ex Hotel occupato di Firenze. Cinque sono gli indagati, si tratta di ex occupanti.
Si potrebbe essere arrivati alla svolta nelle indagini per la scomparsa di Kata, la bambina di origine origine peruviana, scomparsa lo scorso 10 Giugno dall’ex Hotel Astor di Firenze, all’epoca già occupato da anni. Gli indagati nell’ambito dell’inchiesta per sequestro di persona a scopo di estorsione sarebbero 5 e si tratta di ex occupanti dell’albergo. Per la Procura sono indispensabili accertamenti tecnici con esami di DNA su trolley e borsoni sequestrati agli indagati.
Risale a poco più di un mese fa la diffusione delle immagini di video sorveglianza delle telecamere poste nei dintorni dell’ex albergo, che mostrano Kata rientrare nella struttura e salire e scendere le scale antincendio prima di sparire nel nulla. In questi 3 mesi la Procura ha unito i punti mettendo insieme il quadro di quanto possa essere successo alla piccolina di 5 anni.
È notizia di oggi che, sulla base proprio delle immagini e dei diversi rilevamenti effettuati all’interno dell’Astor in queste settimane, si sia arrivati ad una probabile svolta nel caso con 5 persone iscritte nel registro degli indagati. Si tratta di tutti ex occupanti; 3 di questi sono gli uomini che si vedono dalle immagini di videosorveglianza uscire dalla struttura rispettivamente con un borsone e due trolley che, per grandezza e struttura, avrebbero potuto occultare la bambina.
Gli altri due, invece, sono occupanti di altre stanze dell’ex albergo, stanze in cui sui rubinetti dei bagni sono state riscontrate tracce di sangue. Rilevamenti questi effettuati già l’11 Giugno, quindi all’indomani della scomparsa della piccola e proprio nell’ambito delle ricerche della stessa.
L’iscrizione nel registro degli indagati è per la Procura un atto dovuto al fine di eseguire accertamenti tecnici irripetibili “volti ad accertare la presenza di materiale genetico e biologico e dall’estrapolazione di eventuali profili di DNA da borsoni, trolley e rubinetti delle stanze dell’hotel e alla loro successiva comparazione con quello della vittima”. Nei prossimi giorni sono stati disposti anche ulteriori scavi all’interno dell’albergo alla ricerca di possibili trecce della bambina.