Regione Lazio revoca a Roma il Pride già in attesa di manifestazione. L’utero in affitto è una condizione troppo delicata per essere affrontata “liberamente”.
Le iniziative a favore dell’utero in affitto sono oggetto di dibattito e controversia in diversi contesti, compreso il Roma Pride. La decisione della Regione Lazio, di revocare il patrocinio all’evento, ha suscitato reazioni contrastanti.
L’amministrazione regionale guidata da Francesco Rocca ha sostenuto di non poter appoggiare manifestazioni che promuovano comportamenti illegali, facendo riferimento specifico alla pratica dell‘utero in affitto. Questa decisione è stata salutata positivamente dall’associazione Pro Vita.
La fondazione ha apprezzato il fatto che la Regione abbia preso le distanze dall’idea di rendere universale un reato, la nascita dei figli attraverso l’utero in affitto, anche se realizzata all’estero.
D’altra parte, il presidente del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli e portavoce del Roma Pride, Mario Colamarino, hanno criticato il tutto, definendolo una farsa e accusando la politica di eseguire gli ordini di Pro Vita. Nonostante la revoca, il logo rimarrà comunque sul sito del Roma Pride.
Le opposizioni politiche, in particolare il Partito Democratico, hanno condannato la decisione della Regione Lazio, mentre il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha confermato il patrocinio del Campidoglio e ha annunciato la sua partecipazione al Pride.
Le reazioni sono state diverse: alcuni politici, come Ivan Scalfarotto di Azione-Italia Viva e Alessandro Zan del Pd, hanno criticato duramente la Regione, definendo il ritiro del patrocinio una “schizofrenia di odio e discriminazione“.
Forza Italia Giovani ha ritenuto che la revoca del patrocinio fosse un errore e un “grande regalo alla sinistra”. Altri, come Matteo Salvini della Lega e Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia, hanno appoggiato la decisione di Rocca. Diventare madri è un dono e la donna è atta a procreare. La richiesta della comunità LGBT andrebbe presa con le pinze, secondo i suddetti, e non come un fatto accessibile a tutti.
Nonostante le contrapposizioni, il Roma Pride si terrà come previsto il giorno 10 giugno e si svolgerà per le strade della Capitale. Il portavoce ha ringraziato, sarcasticamente, l’associazione Pro Vita per aver offerto un servizio di ufficio stampa gratuito, sottolineando che ci sarà una folla numerosa che crede nei diritti, nell’uguaglianza e nella laicità.