Rai: programmi in chiusura? La lista delle trasmissioni che rischiano di non andare più in onda per gli ascolti troppo bassi
Negli ultimi tempi gli ascolti della Rai vacillano e sono molti i programmi che non hanno dato i risultati sperati. Lo dicono i numeri, quelli che premiano Mediaset che cresce e che vede, invece, il servizio pubblico faticare. Lo ha puntualizzato anche Pier Silvio Berlusconi, ad e vicepresidente Mediaset, in una intervista Corriere della Sera sottolineando come i cambiamenti apportati in azienda dal 2020 ad oggi hanno premiato e invece la Rai “si è un po’ involuta, nel senso che si è dimenticata che prima di tutto ‘la Rai è la Rai’, il che significa istituzione e Servizio pubblico”. A rischio, infatti, ci sono molti programmi.
Rai, programmi a rischio chiusura: sono in molti
Dopo la chiusura di “Liberi tutti” il programma di Bianca Guaccero, a sole tre puntate dall’inizio, rischiano grosso molte altre proposte del palinsesto Rai. Quello che doveva essere il nuovo game del servizio pubblico, ispirato all’escape room, si è dimostrato per Viale Mazzini un vero flop e così la rete ha optato per la chiusura preventiva. 3,18% di share per la prima puntata per scendere rovinosamente a 2,6 e 2,5% nelle puntate successive.
Stessa fine potrebbero fare anche altri programmi nuovi che al momento non dimostrano risultati brillanti. Secondo i dati riportati dall’Ansa il primo a rischiare è “Il mercante in fiera” di Pino Insegno in onda su Rai2, lui che a quanto si vocifera potrebbe perdere anche la conduzione de “L’Eredità” in programma da gennaio proprio per gli ascolti bassi. A lamentarsi dell’andamento non proprio positivo della trasmissione ci sarebbe anche il Tg2 della sera che sottolinea come gli effetti negativi di Insegno ricadrebbero anche sul notiziario.
La lista è lunga
Ma il rischio chiusura ci sono nche per altre proposte Rai: “Fake Show” con Max Giusti e “Che sarà” di Serena Bortone non vanno bene. Non eccellono neanche “La Volta Buona” di Caterina Balivo su Rai 1 e “Macondo” con Camila Raznovich, su Rai3. Insomma la tv di Stato ha molto da osservare, ponderare e decidere. In bilico ci sarebbe anche “Avanti Popolo” di Nunzia De Girolamo già pesantemente attaccata per la scelta dell’intervista alla ragazza dello stupro di Palermo ma come riporta l’Ansa il direttore Corsini ha detto di voler fare un bilancio dopo la pausa natalizia “perché programmi non si giudicano dopo due o tre puntate”. Evidentemente non c’è lo stesso metro di misura per tutti a Viale Mazzini.