Vi siete mai chiesti perché durante un colloquio di lavoro il primo approccio è sempre quello dell’offerta di un caffè. Il motivo è davvero singolare
Il popolo dei social, come solo lui sa fare, si indigna sempre in modo furioso. In particolare se l’indignazione è frutto di una confessione o di una scoperta. Social divisi, discussioni infinite, like e contro like e, come spesso accade, la bolla del confronto si chiude con un nulla di fatto. Ma forse non è questo il caso. La questione di cui parliamo, infatti, non è banale e riguarda un aspetto importante della Vita di ognuno di noi. Un evento che ci è capitato almeno una volta: il colloquio di lavoro. O meglio, i riti che aleggiano intorno ad un colloquio di lavoro.
L’offerta del caffè al colloquio di lavoro: cosa significa accettare o rifiutare
Qualche giorno fa, sul popolare social TikTok è salita agli onori della cronaca un’abitudine che, sembrerebbe, essere molto diffusa tra i datori di lavoro durante i colloqui con i candidati. Un datore di lavoro, si sa, deve in un certo qual modo “testare” i suoi candidati, capire, in pochi minuti, se hanno o meno del reale potenziale. E soprattutto capire se, potranno risultare un valido aiuto per l’impresa. I modi per farlo sono disparati, ma non sempre vengono apprezzati dagli osservatori esterni. Come ad esempio quello emerso sui social. La tecnica è molto semplice. Il capo si alza ed invita il candidato a dirigersi, con lui verso, la sala ristoro dell’ufficio.
Una volta lì il datore propone al candidato di servirsi. A disposizione ci sono acqua, caffè, thè o anche una bibita. Fatta la scelta, torneranno nell’ufficio dove, fino a pochi minuti prima, si stava tenendo il colloquio. Il test però non è ancora iniziato. Il vero test, infatti, verrà messo in pratica solo nel momento dei saluti tra i due individui. Il datore di lavoro che segue questa specifica tecnica, assumerà solo coloro che, a fine colloquio, si proporranno di riportare la tazza utilizzata al posto d’origine.
Ma che risposte dobbiamo dare al colloquio di lavoro?
La giustificazione è semplice. Chiunque è capace di sviluppare conoscenze specifiche riguardo ad un lavoro. Ciò che difficilmente si può cambiare è invece l’atteggiamento, meglio quindi partire con qualcuno di predisposto. E la logica è chiara, quasi lapalissiana, completare i processi e mantenere in ordine gli spazi. I social, scoprendo questa tecnica tramite un video postato su TikTok si sono dati ai commenti più disparati.
Secondo molti, infatti, si tratterebbe di una forma di manipolazione e non sarebbe l’unica: pensiamo alle tante donne che al colloquio di lavoro si sentono chiedere se vogliono diventare mamme. In molti affermano che non desiderano lavorare in un luogo dove questo gioco psicologico viene messo in pratica. Per alcuni, infatti, dietro le buone intenzioni si nasconde un’indole tossica. Come sempre la verità è nel mezzo.