Si torna a parlare di Canone RAI, di quanto potrebbero dover pagare le famiglie e di come potrebbe essere organizzata la riscossione. Quali sono le opzioni per il governo guidato da Giorgia Meloni?
La questione del canone sembrava chiusa all’inizio dell’anno ma secondo fonti ufficiali, e in particolare Giancarlo Giorgetti, Ministro dell’Economia in una audizione alla Commissione di Vigilanza Rai di qualche settimana fa, occorre cambiare rotta e cambiare ottica. Ma quali potrebbero essere i cambiamenti più importanti? Quello che il ministro Giorgetti sottolinea è che a prescindere da quella che potrebbe essere la soluzione nel breve periodo occorre guardare più avanti e potrebbe esserci una importante novità, soprattutto per un aspetto che contraddistingue il canone fin dalla sua prima incarnazione, una caratteristica che finora non era ancora mai stata messa in discussione.
Basta legare Canone RAI alle TV, l’idea del Ministro dell’Economia Giorgetti
La norma che obbliga al pagamento del cosiddetto Canone RAI, ovvero la tassa che viene corrisposta allo Stato perché si possiede un apparecchio in grado di ricevere il segnale radio televisivo e che viene utilizzata in parte per sostenere il servizio di TV pubblica e in parte per sostenere tutta l’infrastruttura utilizzata anche dalle reti private, si basa proprio sul concetto che il Canone RAI sia legato al possesso dell’apparecchio e del sistema per ricevere i canali. Del resto non sarebbe possibile immaginare qualcosa di diverso. O forse sì.
Perché durante una delle ultime audizioni davanti alla Commissione di Vigilanza RAI, in particolare quella della fine del mese di luglio scorso, Giancarlo Giorgetti ha sottolineato che sarebbe forse il caso di cambiare questo presupposto. Legare quindi forse l’imposta non al possesso di un apparecchio televisivo ma al possesso di una utenza telefonica mobile. Si tratterebbe del riconoscimento di una situazione che è di fatto reale per moltissime persone. Il cambiamento di prospettiva dal possesso di una TV al possesso di un cellulare permetterebbe di andare ad incrementare enormemente il gettito del Canone RAI ma, ed è sempre Giorgetti a sottolineare la cosa, ci sarebbe da risolvere tutta una serie di eventuali problemi legati al fatto che, per esempio, in molte famiglie sono presenti diversi apparecchi e far gravare il canone su ogni singolo smartphone e su ogni singola utenza potrebbe portare a un vero e proprio salasso.
Un tavolo al MEF per discutere
Quella di cambiare la prospettiva sul Canone RAI legandolo alle utenze telefoniche mobili anziché al televisore è però solo una delle diverse ipotesi al momento allo studio. La gestione della TV pubblica è argomento estremamente complesso e che ricade anche sulle spalle, ovviamente, dello Stato. Sempre Giorgetti nella stessa audizione ha ricordato come ci sarebbe da andare a operare anche a una razionalizzazione di alcune spese, in particolare i costi esterni, fa notare il ministro, della TV pubblica. Il Canone è quindi destinato a uscire dalla bolletta dell’energia elettrica? Potrebbe accadere ma non nel breve periodo. Le famiglie potrebbero trovarsi a pagare molto di più perché possiedono diverse utenze mobili? Anche in questo caso la risposta potrebbe essere affermativa ma è chiaro che nessuno vuole vedere implodere gli operatori telefonici che si troverebbero, se non venissero adottate misure per contenere la spesa, ad affrontare a loro volta una valanga di richieste di cessazione del servizio.