Naufragio migranti Grecia, si ipotizzano 600 morti: “La più grande tragedia del Mediterraneo”. Ecco quanto accaduto
Il naufragio in mare degli immigrati è, purtroppo, una triste realtà e una piaga che affligge tutto il mondo. Le cause possono essere molteplici: si fugge dai propri paesi che sono afflitti dalla guerra e dalle persecuzioni. Si cerca di scappare dalla miseria e dalla povertà, tentando il tutto per tutto pur di offrire un futuro migliore ai propri figli. Le rotte in mare, però, si dimostrano essere particolarmente pericolose a causa delle condizioni climatiche.
In questi ultimi anni abbiamo assistito ad innumerevoli perdite di vite umane: tanti incidenti in mare che hanno visto il naufragio di numerose imbarcazioni. Donne, bambini, anziani, uomini: persone di ogni età, di ogni colore che hanno lasciato la loro terra alla ricerca di un domani migliore. Un domani che non è mai arrivato e che si è spezzato tra le onde del mare. Ecco quanto accaduto a circa 600 migranti in Grecia nelle scorse ore.
Si è registrata un’ennesima tragedia in mare che ha visto oltre 600 dispersi: attualmente il numero delle vittime sale a 78, ma secondo quanto riportato dalle autorità si potrebbe arrivare a contare un numero impressionante di morti. La situazione non sembra essere per nulla chiara e sono state avviate le prime indagini. Nessuna risposta da parte del governo di Atene. Sopravvissuti 104 migranti che sono stati condotti nei vicini ospedali: si tratta perlopiù di egiziani e siriani, di cui qualche minore.
Sono in stato di arresto almeno nove scafisti egiziani fermati dalle forze dell’ordine. Si è espressa in tal proposito anche Ylva Johansson – commissario per gli affari interni dell’Unione Europea la quale ha parlato di quanto accaduto come di una delle più grandi tragedie avvenute nel Mar Mediterraneo. Il suo pensiero è rivolto inevitabilmente alle vittime di questa immane sciagura e di tutti i trafficanti che in maniera indisturbata mettono i migranti su queste barche solo per denaro.
Impegnate molteplici navi della Guardia Costiera nel tentativo di identificare il recuperare i dispersi, ma attualmente la situazione sembra essere stabile. Non ci sono stati aggiornamenti a tal proposito. Questa ennesima tragedia non fa altro che confermare la necessità di azioni concrete da parte dell’Europa e degli Stati membri per ridurre allo zero questi viaggi – se così vogliamo chiamarli -, di una pericolosità estrema.
Al momento non resta che attendere i prossimi sviluppi, nella speranza che possano essere portato in salvo quante più persone possibili.