Michelle Causo, divulgato l’esito autopsia: la ragazza ha provato a difendersi con tutte le sue forze. Trovata droga in casa del 17enne
L’omicidio di Maria Michelle Causo ha decisamente sconvolto l’opinione pubblica: il corpo della diciassettenne è stato ritrovato nei pressi di un carrello della spesa gettato via in prossimità dei cassonetti dell’immondizia di via Borgia, nel quartiere Primavalle di Roma. Tempestivo l’intervento da parte delle forze dell’ordine, allertate da alcuni passanti che avevano rinvenuto il cadavere in strada.
Come accennato in precedenza, la vittima è una diciassettenne romana: la ragazza frequentava il liceo Vittorio Gassman. Arrestato un coetaneo della vittima (un compagno di scuola originario dello Sri Lanka e naturalizzato italiano), condotto immediatamente in questura e ascoltato dal gip. Stando ad una prima ricostruzione degli eventi, la ragazza è stata accoltellata nell’appartamento del giovane e solo in un secondo momento condotta all’esterno dell’abitazione.
Michelle Causo, emergono i dettagli dell’autopsia. Il movente va dall’omicidio passionale ai debiti
Una dinamica ancora molto incerta, ragion per cui è stato predisposto l’esame autoptico sulla minore romana: dopo i primi accertamenti è emerso che sul corpo della vittima sono stati rinvenuti numerosi tagli al collo, alla schiena e all’addome. Inoltre, Michelle ha tentato il tutto per tutto per difendersi. Stando anche alle macchie di sangue ritrovate in strada, è stato ipotizzato che l’assassinio sia avvenuto in una palazzina non molto distante da via Borgia.
Il movente di questa brutalità potrebbe essere legato alla gelosia, occorre sottolineare che la vittima e il suo aggressore non erano una coppia, ma che Michelle era fidanzata con un altro coetaneo che ha voluto ricordarla con un messaggio sui social. Ragion per cui si sostiene che il fondamento sia dovuto ad un “amore non corrisposto”. A tal proposito è intervenuto anche il padre della ragazza confermando che in diverse occasioni lei “aveva respinto il suo assassino”.
Così come non si esclude la pista passionale, si tiene in considerazione anche un secondo movente: potrebbe trattarsi addirittura di un debito di circa 30 €. Inoltre dai social emerso che il killer raccontava di essere un giovane trapper emergente e che aveva dedicato alla ragazza una canzone che accennava ad una relazione tossica. Oggi su di lui pende l’accusa di omicidio volontario. Ritenuto necessario anche effettuare un tossicologico a causa della presenza in casa di sostanze stupefacenti.
Occorrerà attendere i prossimi sviluppi per avere ancora più chiara la dinamica della situazione e capire il perché di cotanta ferocia.