Se n’era parlato a lungo, e alla fine è divenuto realtà: la Camera dei deputati ha approvato il Ddl per trasformare la maternità surrogata in “reato universale”. Si resta in attesa del via libera del Senato
Il partito rappresentato da Giorgia Meloni lo preannunciava da tempo. Nella giornata di oggi, giovedì 27 luglio, la Camera dei deputati ha avallato il Ddl presentato dal Centrodestra per trasformare la maternità surrogata in “reato universale”. Con 166 voti favorevoli, 109 contrari e 4 astenuti, i deputati hanno dato il via libera al disegno di legge, che reca come prima firmataria l’esponente di Fratelli d’Italia Carolina Varchi.
Si rimane in attesa della sentenza del Senato – al quale il Ddl verrà sottoposto a settembre – per comprendere quale sarà la sorte della proposta su cui il Governo Meloni stava lavorando già da un po’. Ma che cosa, in sostanza, cambierà da oggi in avanti in materia di maternità surrogata? Soprattutto, quali saranno i comportamenti perseguibili penalmente?
Maternità surrogata come “reato universale”: la Camera ha approvato il Ddl di Fratelli d’Italia
È arrivato quest’oggi, giovedì 27 luglio, il lasciapassare della Camera in materia di maternità surrogata. Affinché il Ddl proposto dal Centrodestra si trasformi in legge effettiva, tuttavia, occorrerà attendere il via libera anche da parte del Senato, che ne discuterà solamente a settembre. Pertanto, proviamo a comprendere insieme che cosa cambierà a livello penale, nel caso in cui il disegno di legge dovesse essere approvato.
Al giorno d’oggi, la legge in vigore in materia è la 40/2004, la quale stabilisce che la maternità surrogata, vietata in Italia, è da punirsi con la reclusione fino a due anni, e con multe fino ad un milione di euro. Ciò nonostante, la norma che regolamenta la maternità surrogata non vieta a coppie composte da cittadini italiani di recarsi all’estero – in Paesi, cioè, in cui tale pratica sia legalizzata – per sfruttarne i vantaggi.
Con il Ddl proposto da Fratelli d’Italia si mira proprio ad intervenire sulla legge 40/2004, con l’intento di trasformare la maternità surrogata in “reato universale”. Tutti i cittadini italiani, dunque, saranno impossibilitati ad affidarsi a tale pratica persino all’estero. In caso contrario, al momento del rientro in Italia, ad attenderli potrebbero esserci pene dai tre mesi ai due anni di reclusione, nonché multe che partono dai 600mila euro, fino ad arrivare al milione.
Per quanto concerne l’iter legislativo, a fronte dell’approvazione da parte di Montecitorio con 166 “sì”, ora si attende solamente il via libera da parte di Palazzo Madama. Il Senato, che si riunirà entro il prossimo settembre, stabilirà dunque se il Ddl sia destinato a diventare legge o meno.
Di certo, una tematica a tal punto scottante non potrà far a meno di infuocare il dibattito nel corso dei prossimi mesi. È estremamente probabile, a tal proposito, che sentiremo parlare di maternità surrogata ancora per lungo tempo.