Definita “Dust Lady” dopo l’attentato alle Torri Gemelle, Marcy Borders ha riportato gravemente i danni della tragedia.
Tra i sopravvissuti dell’attentato dell’11 settembre 2001 alle Torri Gemelle Marcy Borders è diventata nota per la foto che la ritraeva completamente coperta di polvere dopo esser riuscita a fuggire per mettersi in salvo.
Per questo soprannominata “Dust Lady”, la sua vita ha subito le ripercussioni del trauma che ha vissuto e ha sofferto per i 15 anni successivi fino alla sua morte avvenuta a causa di un cancro nel 2015.
Le polveri tossiche sprigionate dalla nuvola di cenere che si era formata sopra Manhattan ha portato conseguenze devastanti a quella che all’epoca era una ragazza.
Marcy era stata appena assunta alla Bank of America ed era nel suo ufficio quando c’è stato il drammatico evento. Il suo piano, l’81esimo era stato il primo ad essere colpito dagli aerei dirottati dagli attentatori di Al Qaeda.
Ha deciso di fuggire per le scale disobbedendo ai suoi superiori che dicevano di restare sul luogo. Arrivata giù era stata fotografata immersa nella polvere tossica.
Il triste epilogo di una storia di dolore
Da quel drammatico giorno niente nella vita di Marcy Borders era stato più lo stesso. Il trauma era stato così grande da portarla ad una depressione che l’ha portata a fare uso di sostanze stupefacenti e alla dipendenza dall’alcol.
Aveva dovuto smettere di lavorare per l’impossibilità di condurre una vita normale, il vortice di dolore in cui era sprofondata l’ha devastata facendola sprofondare sempre di più.
A causa delle dipendenze anche il suo rapporto con il compagno era finito e aveva perso la custodia dei suoi figli. Per 10 anni Marcy era arrivata a toccare il fondo.
Poi nel 2011 aveva cercato di riprendere in mano la sua vita ed era entrata in una clinica per disintossicarsi. Aveva superato molti ostacoli e stava iniziando con entusiasmo una ripresa quando l’ha colpita il cancro.
Si è trattato di un tumore allo stomaco che sembra essere correlato all’esposizione alle elevate quantità di polveri tossiche a cui è stata esposta durante l’attentato.
Anche se c’è chi ha negato questa correlazione lei era certa che ci fosse e non ha mai smesso di affermarlo. Deceduta poi nel 2015, in un ospedale del New Jersey, lascia un grande vuoto nei figli che la ricordano im modo diverso da come lo fa il mondo.
“Non è solo la “Dust Lady”, ma è la mia eroina e vivrà sempre attraverso me” è quanto ha dichiarato la figlia Noel al New York Post.
Era certa che la sua malattia fosse stata provocata dalla polvere tossica anche se non sempre veniva creduta. In modo simile un’altra donna ha dovuto lottare per far credere di avere una malattia che non dava sintomi visibili, quando in realtà c’era ed era molto grave.