E’ una storia di donne e resilienza quella di Maria, la cui morte della figlia per un tumore le permette di essere d’aiuto ad altre persone colpite dalla stessa sorte. Ecco in cosa consiste il progetto.
Che sia sulla nostra pelle o su quella dei nostri cari, ognuno di noi attraversa una fase di trauma e dolore nella propria vita. In maniera più intensa o più superficiale, tutti proviamo almeno una volta la sofferenza del lutto. E’ questo ciò che è accaduto a Maria Fois Maglione, che immersa nelle campagne della Sardegna a Pimentel, nel Sud della Regione, ha trovato la sua terapia. Non molti anni fa Maria era un’insegnante con una famiglia, viveva una vita serena e trovava pace e conforto nei suoi cari e nel suo lavoro. Ma, come spesso accade nelle tempeste, tutto questo cambia da un giorno all’altro.
Luena, sua figlia di 37 anni, muore dopo essere stata colpita da un tumore ovarico. Il dolore è grande e Maria non sa come incanalare tutta questa energia di sofferenza fino a quando il grande terreno che ha a disposizione nella sua casa non diventa la risposta alle sue pene. Nasce così il percorso personale di Maria, che con una zappa in mano comincia a trovare conforto nel coltivare il suo orto. La storia, però, non finisce qui. Maria fa molto di più. La sua terapia diventa non più solitaria, ma decide di farne un percorso comunitario fondando l’organizzazione no-profit Il Giardino di Lu. Vediamo di cosa si tratta.
Il Giardino di Lu dedicato alla figlia: la terapia di Maria
Nato come un orto in cui poter coltivare frutta, verdura ma anche bellissimi fiori e tulipani, l’orto terapeutico di Maria nel 2016 diventa un’associazione chiamata appunto Il Giardino di Lu, in memoria della figlia Luena. L’intento di Maria è quello di far arrivare da diverse parti dell’isola tutte le persone che stanno vivendo o hanno vissuto il dramma della malattia ma anche di chi ha subito la perdita di un caro per lo stesso motivo. Esorcizzare il dolore in compagnia di altre persone con cui sorridere e confrontarsi, rendendosi nel contempo utili alla natura e al prossimo è ciò che ha permesso a Maria di andare avanti.
Una terapia condivisa in cui tutti sono ben accetti, dove donatori e volontari diventano una comunità con uno scopo. Del resto, dice Maria, “cerco sollievo nella bellezza della natura, che crea spettacoli meravigliosi e straordinari”. E’ ciò che si legge sul sito ufficiale del Giardino di Lu, dove viene illustrato non solo il progetto ma anche le iniziative dell’associazione e tutto ciò che viene coltivato. Immagini di splendidi girasoli, papaveri ed erbe di glicine compaiono sul sito e sulle pagine social, mentre fanno da sfondo a persone intente a lavorare con la terra. Relax, collaborazione e condivisione sono le parole chiave che hanno permesso a Maria di far arrivare il suo progetto anche ad alti livelli.
Soltanto pochi giorni fa l’orto terapeutico del Giardino di Lu è non soltanto arrivato in finale per il bando Coltiviamo agricoltura sociale 2022 indetto da Confagricoltura, ma ha anche vinto la settima edizione. Maria e il suo team hanno condiviso la notizia sui social, diventando così virali in poche ore grazie anche alla pagina Facebook Sardegna che ha permesso di rendere nota la storia di Maria a migliaia di persone anche al di fuori dell’isola sarda. Il progetto, in realtà, vede nei tulipani la sua nascita in quanto erano i fiori preferiti di Luena. Grazie alla vendita dei fiori, tutto il devoluto viene messo a disposizione dell’associazione e nel processo di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul tumore ovarico. Sono più di 5mila le donne che ne muoiono ogni anno e quasi 50mila che ne soffrono, ma senza conseguenze. E’ un male molto comune, ma solo in pochi sanno che potrebbe avere risvolti gravi e senza uscita. Il Giardino di Lu si propone così di divulgare questa possibilità e di aiutare chi ne è colpito.
Un progetto che fa onore non soltanto a Maria, ma a tutte le persone che hanno abbracciato e continuano ad abbracciare l’obiettivo dell’associazione. Maria ci insegna che la migliore terapia è quella del fare, ma anche del donare e condividere: se aiuti il prossimo, aiuti te stesso.