Scomparsa Kata, il mistero della telecamera vicina all’Hotel Astor: ha registrato un grido. Tutti gli sviluppi della triste vicenda
È il 10 giugno quando Kataleya scompare dall’Hotel Astor di Firenze – dove alloggia con la madre. La piccola viene lasciata nella camera d’albergo della donna che si allontana per lavoro. Rientra in stanza poco dopo le 15, quando fa un’amara scoperta: sua figlia non c’è. Non la attraversa il pensiero della sparizione, ma semplicemente ritiene che la minore possa essere in cortile con il fratello maggiore.
Sono le 17 quando inizia ad allarmarsi e a chiedere ai vicini notizie della figlia. Di Kataleya, però, non c’è traccia. La comunità si adopera e scende in piazza per aiutare la donna. Vengono condivise alcune immagini sui social della minore. Partono immediatamente le indagini da parte delle forze dell’ordine; l’Hotel Astor viene ispezionato da cima a fondo – così come i palazzi circostanti. Della bambina ancora non c’è traccia.
La madre, Kathrina viene ascoltata dagli inquirenti e con fermezza sostiene sin dall’inizio di sapere chi si cela dietro il rapimento della figlia. Ebbene sì, la donna sospetta possa trattarsi proprio di questo. Il motivo potrebbe essere legato ad alcuni screzi tra la sua famiglia e alcuni abusivi dell’albergo fiorentino. Vengono dispiegati i Carabinieri e i Ros per i primi accertamenti. Attualmente, però, non sono emersi dati rilevanti.
Dopo aver messo a ferro e fuoco l’Astor e i palazzi circostanti saranno passati al vaglio i video delle telecamere della città. Ben oltre 1500 unità sparse in tutto il comune fiorentino. A sottolineare l’importante lavoro è stato il sindaco Nardella il quale ha voluto lanciare un messaggio di solidarietà alla famiglia della bambina scomparsa. “Non possiamo perdere la speranza per il ritrovamento della piccola Kata” – queste le sue parole.
A dare quella speranza è proprio un video di una telecamera di sorveglianza situato in prossimità di una pizzeria di Via Veracini. Ci troviamo in concomitanza dell’ingresso posteriore del noto albergo. Proprio in quelle immagini si riesce a percepire il grido di una bambina e/o bambino insieme allo sportello di una macchina che si chiude. Quando? Alle 17.20 di sabato 10 giugno. Potrebbe essere solo una coincidenza, ma gli inquirenti è da lì che stanno ricostruendo ancora una volta la triste vicenda.
Non resta che attendere i prossimi sviluppi della vicenda che avranno luogo a partire dall’analisi di questo grido.