Le forti ondate di calore non smettono di gettare benzina sul fuoco alle fiamme che continuano a divampare sulle varie isole. Turisti che scappano e persone costrette a lasciare le abitazioni: ecco la situazione in Grecia.
La Grecia continua a bruciare. Secondo gli ultimi dati i roghi sono lievitati a oltre 80 nelle varie isole e zone greche, con quasi 20 mila persone in fuga. Non molti giorni fa sono stati pubblicati sui social i video che ritraevano centinaia di turisti che scappavano dalle fiamme degli incendi che si sono sviluppati nell’isola di Rodi, per colpa del troppo caldo. Del resto l’isola del Dodecaneso non è nuova a questi sviluppi. Già due anni fa blackout e roghi avevano infestato Rodi con tanto di allerta della Protezione Civile locale. Questa volta, però, l’evacuazione ha colpito 30 mila persone ed è stato dichiarato lo stato d’emergenza.
La situazione incendi, infatti, sembra non fermarsi qui. Anche l’isola di Evia risulta tra le più colpite, del resto già nel 2021 una grossa deflagrazione aveva fatto evacuare la popolazione così come ha devastato uno degli alberi più secolari del nostro pianeta. Anche in questo caso la natura si è fatta sentire in modo avverso sia contro il popolo che contro se stessa, devastando vaste aeree che non smettono di bruciare. Ma ecco come si presenta la situazione nel resto delle isole: tra tutte proprio Evia ma soprattutto Corfù, che ha visto nella notte l’evacuazione di 2500 persone in 17 villaggi.
Per adesso dunque la situazione sembrerebbe non rientrare, nonostante i continui interventi dei vigili del fuoco che sono sempre più tempestivi e frequenti. Le immagini dei turisti che scappano dalle strutture alberghiere stanno facendo il giro del web, ma anche le notizie delle autorità greche ed europee che stanno cercando di correre ai ripari. Del resto la Grecia è da sempre culla di particolare calore nei periodi estivi, con picchi che toccano anche i 47 gradi. Ma in alcuni casi, come a Corfù, il sindaco ha dichiarato che l’incendio potrebbe essere stato doloso.
Il monte Pantokratoras è stato l’epicentro da cui si sono sviluppate le fiamme sull’isola di Corfù, che da ieri vede evacuazioni e fughe. Anche il sito archeologico di Epidauro non è stato risparmiato dall’incendio, con l’intervento dei vigili del fuoco che hanno comunicato la notizia. Sono state messe in salvo 59 persone sulla spiaggia di Nisaki, ma anche sull’isola di Eubea l’allarme sembra proseguire dopo che solo uno dei tre punti da cui si sono diramati gli incendi è stato domato del tutto. La situazione in Grecia, dunque, si presenta molto seria con evacuazioni preventive e la messa in sicurezza di turisti e cittadini.
Ettari di terreno bruciati, il caldo che non smette di picchiare sulle isole sono solo alcune delle conseguenze a cui il Paese sta andando incontro. Si parla già della più grande ondata di incendi che la Grecia abbia mai dovuto affrontare, soprattutto considerando che non appena le fiamme sembrano domate si ricomincia in zone diverse o limitrofe ai luoghi dell’epicentro dei roghi. La stessa Rodi, la prima isola greca ad essere stata colpita, ha visto la nuova nascita di incendi in queste ore. Per questo, nonostante i voli aerei diretti per la Grecia non abbiano subito variazioni da parte della compagnia aeree, la Farnesina consiglia di cambiare destinazione soprattutto per chi era in procinto di recarsi sull’isola di Rodi.
A fare il punto della situazione anche il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis, che ai microfoni della rete tv Ert ha dichiarato: “Siamo in guerra contro gli incendi, ma nessuna vita è andata persa. Ricostruiremo ciò che abbiamo perso e risarciremo chi è stato ferito”.