Impagnatiello e i WhatsApp a Giulia per cercare di depistare le accuse su di lui. Una volta scoperto il corpo della vittima, sarebbe stato già lontano.
Senza scrupoli: Impagnatiello e i WhatsApp a Giulia Tramontano carichi di rabbia e frustrazione, poiché sospettava che lei volesse lasciarlo a causa delle sue presunte menzogne e tradimenti. La loro relazione sembra essere giunta al termine il 25 maggio, come dimostrano le conversazioni sulla messaggistica tra di loro.
Giulia esprime la sua decisione di lasciarlo e chiede di accettarla per evitare ulteriori conflitti, cercando di non peggiorare la situazione già fin troppo problematica. Qualche giorno dopo avverrà l’incontro con la terza persona, quella ignara di tutto come lei.
Ritiene di aver trovato prove di un altro tradimento, come un rossetto che apparteneva all’altra donna. Chiede a Alessandro di incontrare entrambe le sue compagne, ma lui rifiuta per evitare problemi sul posto di lavoro. Già non è visto di buon occhio per alcuni atteggiamenti.
Il 27 maggio, dopo essersi confrontata con l’altra donna di Alessandro, Giulia invia un messaggio pieno di rabbia al suo fidanzato, e padre del bambino, accusandolo di essere una persona vergognosa e di avere una doppia vita. Ormai tutto è alla luce.
Giulia aveva capito ormai, da qui parte il libero arbitrio di incontrare l’altra donna da sola per scoprire la verità. Dopo aver appreso tutto sulla doppia vita dell’uomo di cui si era fidata, inizia il baratro della povera ragazza. Seguono alcuni WhatsApp in cui esprime disgusto per le sue azioni.
Accadrà l’impensabile: Alessandro in preda ad un raptus accoltella la ragazza e poi tenta di bruciarla nella vasca da bagno. Una macabra esecuzione da brivido. A partire dal giorno successivo all’omicidio di Giulia, si mette in atto il piano diabolico del barman.
Inizia a inviarle messaggi inventati su WhatsApp per depistare le indagini:
“Che madre sei….Batti un colpo”
Chiede a Giulia di farsi sentire e afferma di preoccuparsi per lei. Si dichiara pentito e di essere consapevole di averle mancato di rispetto e di essere stato un cattivo fidanzato negli ultimi mesi.
In realtà è tutta una messinscena orchestrata ben sapendo che, quando tutto sarebbe venuto a galla, sarebbe stato il primo sospettato. I messaggi erano solo un tentativo di creare una falsa narrazione sulla sua presunta fuga poco prima di essere arrestato.