Fulvio Filace non ce l’ha fatta: il laureando è morto stamani, a seguito delle gravi ferite riportate nell’incidente in cui ha perso la vita anche la ricercatrice Maria Vittoria Prati. Gli aggiornamenti
È notizia dell’ultima ora la morte di Fulvio Filace, lo studente universitario 25enne che, lo scorso venerdì 23 giugno, si trovava a bordo dell’auto esplosa lungo la tangenziale di Napoli. Il giovane, che si sarebbe dovuto laureare a breve, stava eseguendo un test sperimentale assieme alla ricercatrice del Cnr Maria Vittoria Prati.
Quest’ultima, a causa delle gravi ustioni riportate su tutto il corpo, era spirata nella giornata di lunedì 26 giugno. Il laureando che si trovava in auto assieme a lei, all’opposto, lottava tra la vita e la morte da circa una settimana. Nonostante Fulvio fosse stato sottoposto a delle operazioni chirurgiche presso il Centro grandi ustioni del Cardarelli di Napoli, alla fine, i soccorsi tempestivi non sono serviti a salvargli la vita.
Morto Fulvio Filace: era a bordo dell’auto sperimentale esplosa lungo la tangenziale di Napoli
Fonti dall’ospedale Cardarelli di Napoli hanno diramato in mattinata la notizia della morte di Fulvio Filace, sopraggiunta a distanza di tre giorni da quella della ricercatrice Maria Vittoria Prati, che si trovava alla guida dell’auto al momento dell’incidente.
Gli interventi chirurgici a cui il laureando, di soli 25 anni, era stato sottoposto, non hanno potuto evitargli l’epilogo peggiore. A causa delle gravissime ustioni riportate in seguito alla deflagrazione, anche Filace si è spento presso l’ospedale Cardarelli, che ha tentato di salvarlo per circa una settimana.
L’incidente che ha stroncato la vita di Maria Vittoria Prati e del laureando Cnr Fulvio avveniva lo scorso venerdì 23 giugno, lungo la tangenziale di Napoli. La vettura sperimentale che i due stavano testando – con un’alimentazione a gasolio e a batteria (mediante l’impianto di pannelli solari) – è improvvisamente esplosa non lasciando scampo ai due, che si trovavano a bordo dell’abitacolo.
Ancora sconosciute le cause che possano aver portato alla deflagrazione. L’ipotesi più probabile è che il gas contenuto all’interno delle bombole non fosse trasportato in sicurezza, ma la questione è ancora tutta da chiarire.
Al momento, gli inquirenti hanno aperto due indagini per far luce sull’accaduto: una interna, volta a valutare possibili responsabilità tra i membri del Cnr, ed una in mano alla Procura di Napoli, che assieme ai carabinieri del Ris si sta adoperando per effettuare una super perizia sia sull’auto esplosa, sia sulla vettura gemella – una Fiat Punto -, sequestrata subito dopo l’incidente.
Ancora molteplici i punti interrogativi a cui occorre dare una risposta. Nessun dubbio, invece, sulla tragicità del destino che ha unito Maria Vittoria e Fulvio fino all’ultimo dei loro giorni.