Francesca Mancusio, tutto sulla donna che ha stravolto abitudini e convinzioni dell’intero gentil sesso. Perché è così importante ricordarla? Scopriamolo insieme
Cade quest’oggi, sabato 24 giugno, la Giornata internazionale delle donne al volante. Una ricorrenza di cui, con ogni probabilità, pochissimi di voi erano a conoscenza, essendo stata istituita solamente cinque anni fa.
Il 24 giugno 2018 è stata, senza ombra di dubbio, una data cruciale in materia di emancipazione femminile. Si è trattato, infatti, del giorno in cui l’Arabia Saudita ha finalmente annullato la legge che impediva alle donne di guidare.
In Italia, al netto dei ritardi che pur si sono riscontrati in molteplici campi, vedere individui di sesso femminile al volante di vetture non è sicuramente un fatto che fa scalpore. Risale al 1913, infatti, il caso della prima italiana che conseguì la patente di guida.
Fino a qualche tempo fa, si credeva che a sdoganare il tabù delle donne automobiliste fosse stata la torinese Ernestina Prola, che nel 1907 ottenne una licenza per la conduzione di veicoli. Nulla a che vedere, tuttavia, con la regolare patente di guida di cui potevano fregiarsi i colleghi uomini, e che, esattamente sei anni dopo, rappresentò il primo, reale primato di un’altra donna, il cui nome sarà destinato a rimanere scolpito nella storia.
Il suo nome rimarrà scolpito per sempre nella storia del nostro paese. Nata nel 1893 a Caronia, in provincia di Messina, la giovane Francesca Mancusio, all’età di sedici anni, venne data in sposa all’avvocato Ignazio Mirabile. Suo padre, il cavalier Luigi Mancusio, pensò bene di regalarle un dono che, agli occhi di una donna dell’epoca, sarebbe apparso sicuramente inconsueto: un’automobile Isotta Fraschini, costata la bellezza di 14.500 lire.
Ebbene, Francesca decise di far fruttare il regalo recapitatole dal padre con un gesto che avrebbe contribuito a renderla una delle donne più celebri della nostra tradizione (ma questo, ovviamente, l’allora 20enne non avrebbe potuto immaginarlo).
Dapprima, la Mancusio ottenne il certificato di abilitazione presso il Circolo Ferroviario d’Ispezione. In seguito, in data 5 giugno 1913, fu proprio la prefettura di Palermo a consegnarle il certificato di idoneità che le permetteva di condurre automobili con motore a scoppio. Fu così, dunque, che Francesca diventò la prima donna italiana munita della patente di guida.
E, al giorno d’oggi, la Isotta Fraschini guidata dalla Mancusio è considerata un vero e proprio reperto d’epoca. La vettura, infatti, si trova attualmente esposta presso il Museo dell’Automobile di Torino, dove viene quotidianamente ammirata da centinaia di visitatori.