Con l’avvento dell’estate la ricerca del dimagrimento è dietro le porte, ma questo tipo di dieta è quello più gettonato. Ecco tutto quello c’è da sapere.
La fatidica prova costume e le temperature torride ci invogliano ancora di più a ricercare delle diete alimentari volte al dimagrimento in tempi rapidi. In realtà la parola “dieta” non indica propriamente una perdita di peso ma un sano regime alimentare che tiene conto del fabbisogno del nostro corpo, dei suoi processi biologici e del controllo di tutti i valori nutrizionali.
Seguire delle diete alimentari sbagliate, infatti, porta delle conseguenze al nostro corpo che possono anche incappare in meccanismi di salute a cui è difficile trovare rimedio, se non con uno specialista che ci aiuta a tenere in equilibrio perdita di peso e mantenimento della buona salute. In questo senso numerose ricerche hanno dimostrato che il digiuno intermittente ha una validità scientifica in quanto la diminuzione dell’apporto calorico non incide sui nutrienti fondamentali ma anzi è mirata all’obiettivo. Per la sua riuscita, però, ci sono delle regole da seguire.
Lo schema del digiuno e gli intervalli in cui mangiare
Per ottenere risultati rapidi, efficaci ma soprattutto benefici al fine di non intaccare in maniera negativa sui meccanismi biochimici del nostro organismo il digiuno intermittente prevede uno schema ben preciso da seguire in maniera ordinata e puntuale. La prima regola riguarda il modo in cui i pasti devono essere consumati. Come indica lo stesso termine, nel digiuno intermittente c’è uno stop dei pasti in un intervallo di tempo ben delimitato.
Esistono diversi tipi di digiuno che consistono sia in una giornata intera senza mangiare, quindi per 24 ore, uno o due giorni alla settimana oppure in un’alimentazione pari al digiuno con un apporto calorico minimo 2 giorni su 5 nel corso di una settimana. Quello più comune però prevede lo schema 16/8 dove 16 sono le ore in cui si digiuna eliminando la cena mentre 8 ore è il tempo in cui consumare i tre pasti principali della giornata. Dunque colazione, pranzo e cena vanno concentrati nell’arco di 8 ore: ad esempio dalle ore 8.00 alle 16.00 e poi ripresi dopo 12 ore, in questo caso alle 8 del giorno successivo. In queste ore di riposo dal cibo, il nostro corpo va “in riserva” attingendo dalle calorie già assunte permettendo così una perdita di peso.
Come in tutte le diete approntate per il dimagrimento, nel digiuno intermittente è bene preferire alimenti sani come frutta, verdura, proteine e grassi buoni evitando i cibi ipercalorici come dolci, bevande zuccherate e fritti. Bisogna però fare attenzione perché le nostre riserve non sono costituite solo dalla massa grassa, ma anche da quella muscolare: per questo non bisogna mai farlo più di qualche giorno a settimana e per un periodo di tempo limitato per non correre rischi di salute.
In condizioni di buona salute il digiuno intermittente può davvero funzionare, soprattutto se fatto sotto stretta osservazione di un medico specialista e in un determinato regime alimentare equilibrato. Ma se si soffre di qualche patologia pregressa, sarebbe meglio evitare affinché la stabilizzazione dei processi fisiologici non subisca dei danni.