Il Deficit Calorico: come calcolarlo e gestirlo per raggiungere i propri obiettivi di dimagrimento in modo sicuro ed efficace.
Quando si decide di intraprendere un percorso di dimagrimento spesso si parla di taglio delle calorie. Ma cosa si intende precisamente con il termine “deficit calorico”? Potrebbe fare spaventare o scoraggiare perché viene in mente l’idea di un regime alimentare fatto di rinunce e privazioni. Non è proprio così. L’importante è saper calcolare questo parametro in modo da raggiungere il proprio obiettivo di salute con serenità e consapevolezza.
Mettiamoci bene in testa un’idea principale. Per quanto blog e riviste propongano soluzioni miracolose, se si vuole perdere peso non esistono bacchette magiche, né diete che vi faranno perdere 20 chili in un mese. Non solo è quasi impossibile, ma sarebbe anche deleterio per il nostro organismo. Una malnutrizione portata avanti per lungo tempo può portare a complicazioni difficili da recuperare o allo sviluppo di veri e propri disturbi alimentari. Inoltre, il rischio di riprendere tutto il peso perso (con gli interessi) è davvero dietro l’angolo. L’unico modo possibile è farsi seguire da uno specialista in nutrizione attraverso l’instaurazione di un deficit calorico. Il grasso deve sparire piano piano ma in maniera costante e graduale. Ciò previene il rapido riacquisto dei chili persi.
Deficit calorico per perdere peso: cos’è e come calcolarlo
Il deficit calorico è un rapporto matematico che deriva dalla differenza tra ilfabbisogno calorico individuale e l’effettivo numero di calorie che introduciamo quotidianamente. É molto semplice: se e calorie introdotte superano il fabbisogno, si ingrassa. Se, al contrario, si assumono meno calorie di quanto sia necessario, andremo incontro a una perdita di peso.
Tuttavia, è importantissimo sapere che il deficit calorico non è un’equazione statistica: il metabolismo umano è variabile e si adatta ai cambiamenti delle nostre abitudini in base all’apporto calorico.
Quando andiamo in carenza calorica, il metabolismo si adatta a questa situazione di restrizione. Ricordate, però, che non è consigliabile protarre nel tempo la “modalità carestia” innescata dal deficit calorico. Potrebbe comportare, infatti, uno stato di malnutrizione. Il calcolo delle calorie dovrebbe essere eseguito con attenzione ma senza affanno e ossessione.
Ricordate di tenere sempre presente che dev’esserci un equilibrio sano tra fabbisogno e deficit. Bisogna considerare una moltitudine di fattori. Facciamo qualche esempio: una donna non sedentaria e di età compresa tra 25 e 45 anni dovrebbe consumare circa 2000 calorie al giorno. Quindi, affinchè perda perso, il suo apporto calorico quotidiano non dovrebbe superare 1600 / 1700 calorie. Per gli uomini, invece, il fabbisogno calorico è solitamente un po’ più alto.
Non smetteremo mai di ripeterlo: non vi affidate a diete fai da te, lette per caso su una rivista o consigliate da un amico. Piuttosto, mettetevi nella mani di un esperto del settore. Sarà un professionista a calcolare correttamente l’apporto calorico e a studiare un regime alimentare adatto alle vostre esigenze di salute. Anche con il deficit calorico, infatti, è fondamentale introsurre i nutrienti essenziali per il benessere fisico e per la prevenzione di stati di malnutrizione.