Antonio Di Fazio, modifica della condanna: arrestato per una condotta infamante contro donne giovani. L’adescamento avveniva di frequente e portava avanti una doppia vita.
Antonio Di Fazio, fondatore e amministratore unico della ditta farmaceutica Global Farma, è stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale, lesioni aggravate (avvelenamento da psicofarmaci) e sequestro di persona. L’arresto è avvenuto in seguito alla denuncia di una studentessa universitaria di 21 anni.
La giovane donna, molto provata, ha affermato di essere stata invitata a un incontro di lavoro presso l’azienda del noto imprenditore, per uno stage formativo nel settore farmaceutico. La ragazza ha raccontato di aver perso i sensi, dopo aver bevuto un caffè durante il colloquio.
All’atto del risveglio, nella sua abitazione, aveva addosso gli stessi vestiti della sera precedente. Si trovava in uno stato di intorpidimento senza ricordare quasi nulla dell’appuntamento avvenuto la sera precedente. Ha, dunque, capito di essere stata una vittima a sua insaputa.
Antonio Di Fazio, condanna e giudizio finale: orrore nella sua vita, adescava ragazze per drogarle e abusare di loro
L’arresto di Di Fazio ha suscitato grande clamore a Milano. Durante una perquisizione domiciliare, sono stati trovati due confezioni di Bromazepam, un ansiolitico, nascoste nella cucina. Ulteriori indagini hanno confermato che l’uomo aveva somministrato alla ragazza una dose elevata di benzodiazepine per renderla incapace di reagire e abusarne, oltre a fotografarla.
La condanna di Antonio Di Fazio, il manager farmaceutico accusato di violenza sessuale con l’utilizzo di benzodiazepine, è stata ridotta in appello a 9 anni di reclusione. La sostituta procuratrice generale di Milano aveva chiesto una pena di 12 anni, mentre la sentenza di primo grado aveva stabilito 15 anni e 6 mesi di reclusione.
Di Fazio è stato arrestato nel maggio 2021 per aver narcotizzato e violentato la studentessa di 21 anni che era stata attirata nel suo appartamento con la scusa di uno stage. Durante la custodia in carcere, l’imputato ha ammesso gli abusi nei confronti della ragazza e di altre cinque donne, tra cui la sua ex moglie, sostenendo di essere malato.
E’ in carcere grazie al racconto dei particolari della donna che desiderava una vita diversa. In appello è stata riconosciuta la continuazione tra i reati. L’avvocato di Di Fazio, Mauro Carelli, ha commentato la rideterminazione della condanna, affermando che è un primo passo verso una pena adeguata per casi di violenza simili.
Secondo la sua valutazione, la pena dovrebbe essere ancora ridotta, probabilmente di metà rispetto alla sentenza attuale.