Terribile storia di violenza sessuale in una discoteca: una ragazza stuprata nel bagno e le sue urla di aiuto coperte dalla musica alta.
Ennesimo episodio di violenza sessuale che si consuma all’interno di una discoteca. È successo a Firenze dove una ragazza di 26 anni è stata violentata da un ragazzo appena conosciuto che l’ha portata nel bagno e ha abusato di lei.
La ragazza, una studentessa australiana, si era recata nel locale di via de’ Benci in zona Santa Croce insieme ad un amico. Nel corso della serata si era allontanata da lui dopo un diverbio e si è ritrovata a conoscere un ragazzo, di origini nigeriane, anche lui 26 enne.
Tra i due c’è stato un approccio e dopo un primo momento di intimità con qualche bacio lui l’ha trascinata in bagno dove l’ha stuprata. A niente sono servite le urla di aiuto di lei che sono rimaste inascoltate a causa della musica troppo alta che le copriva.
Subito dopo il ragazzo è tornato in pista come se niente fosse, e ha proseguito la serata. Lei invece è stata trovata distrutta e sanguinante all’interno del bagno.
Sconcertante anche l’indifferenza quasi generale delle persone che aveva attorno. Solo dopo un po’ ha trovato chi le ha prestato i primi soccorsi.
La violenza accertata in ospedale e l’arresto
La prima a vederla è una ragazza cinese che lancia l’allarme ma se ne va via, forse spaventata e non si ferma a prestare aiuto.
Poi arriva però una ragazza inglese che soccorre la vittima e viene chiamata l’ambulanza che la porta all’Ospedale Careggi.
Qui si riscontrano i segni inequivocabili della violenza che viene così certificata. Scattano subito le indagini e con l’aiuto delle indicazioni fornite dalla ragazza e delle telecamere del locale lo stupratore viene identificato.
I carabinieri con mandato di perquisizione vanno a casa del giovane e riscontrano la presenza degli stessi indumenti, come anche le scarpe e gli orecchini indossati al momento della violenza.
Sottoposto a stato di fermo lui continua a negare la sua responsabilità e adesso si attende il risultato dell’esame del dna ad incastrarlo.
Il pm che ha disposto l’arresto ha parlato di un fatto di estrema gravità in riferimento anche alla spregiudicatezza manifestata dall’imputato.
Ma sono anche le modalità con cui è stata usata violenza a lasciare sconcertati. La spregiudicatezza sarebbe dovuta, a quanto riporta il magistrato, anche al fatto che ha agito “all’interno di un bagno di un locale pubblico con all’esterno persone in fila , tanto da potersi ritenere che neppure la possibilità concreta di essere scoperto e fermato lo abbia frenato“.
Solo negli ultimi giorni altri casi di stupro hanno destato molto clamore mediatico, quello avvenuto in gruppo a Palermo ai danni di una ragazza di 19 anni.
Ma anche la violenza perpetrata nei confronti di due ragazzine di 13 anni a Caivano, sempre da un gruppo di ragazzi poco più che maggiorenni in un contesto di estremo degrado e squallore.