Accoltella la docente e minaccia la classe sotto il pericolo di un’arma da fuoco che risulterà essere finta.
Si presenta con una pistola nell’istituto scolastico che frequenta e intima a tutti di fare silenzio. Alla fine accoltella l’insegnante, che rimane lievemente ferita.
Preso da un raptus si presenta a scuola armato e minaccioso. E’ accaduto nella mattinata di ieri quando un ragazzino di 16 anni, studente presso una scuola superiore di Abbiategrasso, arriva in classe con un’arma tenendo tutti in ostaggio. Un panico ha attraversato tutti i presenti.
Nessuno poteva muoversi e fiatare, gli sguardi dei suoi coetanei erano sbigottiti e non riuscivano a credere che il 16enne puntasse loro contro una pistola. Erano tutti in grave pericolo, anche perché lo studente era in piena crisi e appariva molto arrabbiato e confuso.
16enne con pistola giocattolo semina il panico in una scuola: accoltellata l’insegnante
L’arma del ragazzo era finta – era un giocattolo – ma il coltello era vero. Ad un certo punto il 16enne accoltella al braccio l’insegnante che riesce a scappare e a dare l’allarme. Sul posto arrivano gli inquirenti che fermano l’adolescente, anche lui ferito e sotto choc.
Una dinamica sorprendente, il ragazzo apparentemente aveva solo alcuni problemi didattici. Non è mai stato sorpreso in atti di violenza e i genitori scendono dalle nuvole. Ora è ricoverato in psichiatria, dove i sanitari si stanno occupando di monitorarlo. E’ ancora traumatizzato dal gesto folle che ha compiuto.
La prof pugnalata al braccio ha riportato anche una contusione al capo. E’ in ospedale dove sta ricevendo le migliori cure, ma al momento non è in pericolo di vita. Il preside della scuola non si capacita della terribile circostanza, non era mai accaduto un fatto simile.
Subito dopo aver appreso la notizia, il ministro della scuola Valditara ha fatto sapere che presto giungerà nella provincia lombarda, e aggiunge:
“Dopo l’esperienza del Covid gli episodi di bullismo si stanno moltiplicando, proprio perché si è interrotta quella relazione interpersonale che è fondamentale nello sviluppo educativo”.
In effetti la pandemia ha stabilito un contatto “falsato” con la DAD e non è stato possibile continuare quel filo che lega prof ad alunno.
“Ho voluto esprimere la solidarietà e la vicinanza mia e dell’intero governo alla professoressa aggredita, una professoressa che ha fatto in modo esemplare il suo dovere nei confronti di un ragazzo che aveva già dimostrato qualche problematicità in passato. Voglio che si colga l’occasione per riflettere sull’introduzione dello psicologo a scuola: è un momento particolarmente difficile, il disagio dei ragazzi, anche a seguito del Covid, è molto aumentato”.
Nel frattempo gli alunni sono stati riportati alla calma e si attendono ulteriori risvolti.