È davvero necessario tostare il riso prima di cucinarlo? La verità che avresti sempre voluto sapere e che non ti hanno mai detto su questo prodotto (tra i più impiegati in cucina)
Che sia gustato freddo, nella classica versione con tonno, olive e pomodorini, oppure condito con un sugo caldo, il riso è tra gli alimenti che gli italiani prediligono a tavola. Celeberrima la combinazione con lo zafferano, così come il connubio riso, funghi e salsiccia: insomma, a seconda della varietà di riso che scegliamo di cucinare e della sua consistenza, gli ingredienti con cui potremmo accompagnarlo sono a dir poco infiniti.
E a proposito di cottura di questo cereale, sarà capitato anche a voi di imbattervi nell’importanza della tostatura. Ovunque sia presente del riso – che si tratti di programmi di cucina, o di profili social gestiti da food blogger -, quando viene il momento di cucinarlo non si prescinde mai dalla tostatura a secco dei chicchi.
Ma questa operazione, alla fine dei giochi, è davvero utile come ci propinano la stragrande maggioranza dei cuochi amatoriali (e non)? Cerchiamo di scoprire dove risiede la verità, e soprattutto come si può ottenere una cottura perfetta del cereale più versatile ed amato di tutti.
Cottura del riso, è davvero necessario tostarlo a secco? La verità che hai sempre voluto sapere
D’estate, una delle ricette più gettonate per chi ama pranzare in spiaggia è proprio l’insalata di riso (da non confondere con la poke, una pietanza che prevede tutt’altri passaggi rispetto al piatto tipico italiano). Tuttavia, quando si tratta di combinare questo cereale con dei sughi caldi – il classico zafferano, o magari l’apprezzatissimo abbinamento zucchine e gamberetti -, non si prescinde mai da una regola ormai comunemente accettata: quella della tostatura a secco.
In sostanza, prima ancora di procedere con la cottura del riso tramite l’aggiunta di brodo, si provvede a tostare i chicchi per un paio di minuti direttamente sui fornelli. Ma questa operazione (che, siamo certi, avrai imparato a fare anche tu) è davvero utile quando si tratta di sfornare un perfetto risotto cremoso?
In realtà, come puntualizzano gli esperti del settore, si tratta di un passaggio non soltanto utile, ma quasi “obbligato”. Le tempistiche lunghe di cottura del riso, infatti, potrebbero determinarne lo sfaldarsi dei chicchi e la perdita, di conseguenza, della consistenza tipica di questo cereale. D’altra parte, è consuetudine lasciar cuocere il riso per 20 minuti abbondanti, con l’aggiunta progressiva di brodo.
Una fase molto delicata, quella della cottura, che laddove non venisse preceduta dalla tostatura dei chicchi potrebbe comportarne la rottura, andando così a compromettere per sempre non solo la cremosità del risultato, ma anche la masticazione del riso in sé, che non dovrebbe mai perdersi.
Ragion per cui, tostare i chicchi di riso è veramente indispensabile così come ci hanno sempre inculcato. Basterà effettuare questo step a fuoco alto per solamente 2/3 minuti. Una tempistica di per sé irrisoria, ma che servirà a conferire al tuo piatto quella spinta che farà la differenza.