Incidente Santo Stefano di Cadore, morte 3 persone: la tedesca alla guida aveva già una denuncia. I dettagli della triste vicenda
Drammatico incidente stradale registrato a Santo Stefano di Cadore in provincia di Belluno. Una donna tedesca alla guida della sua autovettura ha travolto una famiglia in vacanza nella località di montagna. Morti sul colpo il padre di 48 anni, il figlio di 2, la nonna di 65. Leggermente ferita la madre del bambino, illeso il nonno. Drammatica la testimonianza dell’uomo sopravvissuto: le sue parole sono tutte rivolte alla figlia che ha perso tutti i suoi affetti più cari.
Secondo quanto riportato dall’anziano, mentre erano intenti a camminare hanno sentito un rumore forte quanto quello di un missile, poi un repentino silenzio e l’agghiacciante visione delle macchie di sangue. Si è definito un “miracolato” in quanto era leggermente più di vincolato rispetto alla famiglia; stava controllando, infatti, i nipoti che erano rispettivamente su un passeggino e su una piccola bicicletta. L’uomo riversa in forte stato di choc.
Santo Stefano di Cadore, drammatico incidente: perdono la vita 3 persone
Come si stava menzionando in precedenza, registrato un terribile incidente in provincia di Belluno dove hanno perso la vita tre persone. Responsabile di quanto accaduto è la tedesca Angelika Hutter, rea di non aver rispettato il limite di velocità imposto a 50 km/h. La donna, infatti, ha travolto con la sua autovettura che viaggiava 160 km/h una famiglia che passeggiava nella località di montagna.
Su di lei pendono accuse molto gravi, visto e considerato che nei giorni precedenti era stata già denunciata nella provincia di Bolzano. Attualmente la donna è in stato di fermo ed è accusata di omicidio stradale. Occorre fare chiarezza anche sulla sua testimonianza; la tedesca ha sottolineato di essere disoccupata e di trovarsi in Italia per fare un giro. Sembrerebbe inoltre che stesse dormendo all’interno della sua autovettura, così come lo testimoniano le coperte e il cibo rinvenuti al suo interno.
Presi anche i primi rilievi stradali, dove si evince che l’automobile stesse viaggiando ad una velocità superiore rispetto a quella indicata. Importante anche la testimonianza del cognato della vittima il quale ha sostenuto che il veicolo avesse una velocità di almeno 160 km/h. Inoltre secondo i membri della famiglia, la donna poteva essere in uno stato alterato, perché “sembrava fuori di sé” – queste le parole del nonno.
Occorrerà attendere i prossimi sviluppi per avere un quadro più chiaro della dinamica. Attualmente resta lo sconcerto e lo shock di tutta la famiglia, distrutta da quanto accaduto.