Riforma della giustizia, parla Carlo Nordio: “Intensifichiamo le intercettazioni sulla mafia”. Le parole del Ministro
Il Ministro della Giustizia Carlo Nordio si è espresso recentemente a proposito di mafie. Il politico italiano, durante il suo discorso, ha voluto sottolineare l’arretratezza del nostro paese rispetto alla criminalità organizzata. Una arretratezza dal punto di vista tecnologico che deve essere prontamente risolta per ottemperare al meglio a tutto il lavoro svolto dalle forze dell’ordine.
Secondo le parole del ministro, oggi, bisogna canalizzare tutte le attenzioni e tutte le risorse possibili non sulle intercettazioni dei cittadini, ma spostare quanto più possibile sulla criminalità organizzata. Il motivo risiede nella scarsità di fondi e nel fatto che le mafie abbiano a disposizione degli strumenti tecnologici davvero all’avanguardia. Vediamo adesso più da vicino qual è stato il fulcro dell’intero discorso.
Nordio, il Ministro della Giustizia si esprime a proposito della mafia. Le sue parole circa le intercettazioni
Carlo Nordio è un famoso politico italiano, nonché ex magistrato. Durante le elezioni dell’ottobre 2022 ha assunto il ruolo di Ministro della Giustizia all’interno del governo di Giorgia Meloni. Per quel che riguarda le sue posizioni ed ideologie politiche si è ritrovato molto spesso a criticare le intercettazioni che sono svolte da parte della magistratura italiana in relazione agli indagati.
Proprio di recente è intervenuto a Taormina dove ha riaperto nuovamente il discorso, facendo riferimento al Trojan: in termini molto spicci ne ha parlato come un sistema a dir poco superato e che gli stessi membri della criminalità organizzata hanno bypassato ormai da anni. Il problema purtroppo vede una sostanziale mancanza di fondi, fondi che vengono adoperati per altre indagini.
Inoltre il guardasigilli ha espresso la sua opinione in merito all’abuso d’ufficio che considera oggi essere un reato gravissimo, proprio perché si va a complicare ancora di più l’indagine in corso rallentandone i tempi e disperdendo quelle che sono le energie necessarie per poter porre l’accento su crimini molto più gravi e che avrebbero necessità di un’attenzione particolare. Tra le sue proposte vi è la necessità di essere avvisati prima di un arresto, in modo tale da potersi difendere seduta stante e non dopo.
In conclusione Nordio ha confermato che nella proposta che solo nel momento in cui la difesa non risulta essere particolarmente convincente, allora l’ipotetico imputato dovrà essere rimandato in prigione.